25 aprile ad Artena: la memoria che vive nei volti, nei luoghi, nelle lacrime

Iniziative intense e toccanti

Data :

25 aprile 2025

25 aprile ad Artena: la memoria che vive nei volti, nei luoghi, nelle lacrime
Municipium

Descrizione

Quest’anno Artena ha celebrato la Festa della Liberazione con una serie di iniziative intense e toccanti, promosse dall’Amministrazione Comunale con il fondamentale contributo del comitato promotore ANPI Artena. Un’occasione per ritrovare la memoria collettiva, per restituire voce e volto a chi ha vissuto quei giorni drammatici e allo stesso tempo pieni di speranza.

Le celebrazioni sono iniziate il 24 aprile con l’inaugurazione di una mostra fotografica al Granaio Borghese, interamente dedicata alla settimana compresa tra il 28 maggio e il 4 giugno 1944, quando gli Alleati entrarono ad Artena, liberandola dalla presenza delle truppe tedesche in ritirata. Un periodo segnato da duri scontri, da distruzioni, ma anche da straordinari episodi di solidarietà e coraggio.

La mostra, composta da cinquanta fotografie in bianco e nero, è un viaggio emozionante tra i volti segnati dei cittadini di Artena, i mezzi militari americani che si fanno strada tra le strade fangose e sconquassate dai bombardamenti, i sorrisi timidi dei bambini che osservano con occhi spalancati gli uomini in divisa che portano la libertà. Particolarmente suggestive le immagini del comandante Fredericks della “Brigata del Diavolo”, la prima unità alleata ad entrare in città. La stessa che, poche settimane dopo, avrebbe fatto il suo ingresso a Roma, aprendo le porte alla liberazione della Capitale.

Le foto parlano, gridano, raccontano. Non solo guerra, ma anche rinascita. Non solo dolore, ma anche vicinanza. Scorci di umanità in un tempo disumano, che riescono ancora oggi a far tremare il cuore di chi osserva. Un’esposizione che ha saputo generare un silenzio rispettoso, quello della riflessione, quello che si sente solo quando la memoria diventa viva, personale, necessaria.

Il giorno seguente, il 25 aprile, la commemorazione è proseguita con un momento di altissimo valore umano e storico: nella contrada Macere è stata scoperta una stele in memoria dei civili uccisi in quel luogo nel 1944. Sei persone inermi, tra cui donne e bambini, nascoste in una grotta per sfuggire ai soldati tedeschi, furono scoperte e brutalmente uccise: Angelo Palone, Elio Getullio Palone, Attilia Pezzopane, Armanod Talone, Americo Zampa, Domenico Graziosi.

Presente alla cerimonia una testimone diretta di quel terribile giorno: Palone Mafalda, oggi 96 anni, che si salvò miracolosamente dalla strage. Mentre si ricordavano quei momenti, Mafalda non ha potuto trattenere le lacrime. Seduta accanto alla stele, stretta da familiari e amici, ha pianto a lungo, commossa, rivivendo un dolore mai sopito. Il suo volto, segnato dal tempo ma vivo di emozioni, è diventato simbolo di ciò che questa giornata rappresenta: il sacrificio, la resilienza, la dignità.

Le sue lacrime, silenziose ma potenti, hanno toccato tutti i presenti. In quegli occhi lucidi c’era la memoria di un’intera comunità, il ricordo di un’infanzia rubata, il peso della storia che non può e non deve essere dimenticata.

Le parole del Sindaco Carocci e del vice Sindaco Latini, sobrie e partecipate, hanno ribadito l’importanza di continuare a tramandare questi racconti, di mantenerli vivi nella coscienza delle nuove generazioni. Non per celebrare la guerra, ma per difendere la pace. Non per alimentare rancori, ma per custodire la libertà conquistata a caro prezzo.

Ad Artena, il 25 aprile non è stato solo un giorno di festa. È stato un giorno di memoria condivisa, di dolore e riconoscenza, di riflessione e speranza. Un giorno in cui la storia è tornata a camminare tra le strade del paese, accompagnata dai passi lenti ma saldi di chi ha vissuto e resistito.

Perché la libertà, ogni anno, nasce di nuovo.

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Ultimo aggiornamento: 25 aprile 2025, 18:52

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